Scontro Tornado, l'Aeronautica precisa: «Ritrovati due nostri piloti» FOTO e VIDEO

ASCOLI PICENO – Nella confusione giustificata della tragedia, a tarda serata arriva l’ufficialità della seconda giornata di ricerche dei quattro piloti dei due Tornado precipitati dopo una collisione nei cieli di Ascoli: sono di due corpi soltanto i resti rinvenuti nella boscaglia dai soccorritori e sono entrambi cadaveri di sesso maschile, anche se non ancora identificati. Cade dunque l’ipotesi che tra le vittime finora accertate dell’incidente ci fosse sicuramente il capitano pilota Mariangela Valentini, la 31enne di Borgomanero alla guida di uno dei due jet.
L’Aeronautica Militare fa il punto delle ricerche. Dal comando nazionale, in serata il comunicato ufficiale dà un bilancio di due vittime e che nella zona continuano l«e ricerche degli altri due piloti ad opera delle squadre civili di soccorso a terra, alle quali nelle ultime ore si sono aggiunti un centinaio di Fucilieri dell’Aria e personale addetto alla difesa terrestre dell’Aeronautica Militare». Alle ricerche effettuate inizialmente dagli elicotteri HH-139 e HH-3F del 15° Stormo di Cervia, si è aggiunto anche un velivolo a pilotaggio remoto (un drone) Predator del 32° Stormo decollato dalla base aerea di Amendola (Foggia), per supportare l’attività di ricognizione dall’alto.
La Commissione d’inchiesta al lavoro. Prosegue, nel frattempo, l’azione della commissione d’inchiesta nominata dalla Forza Armata aerea per fare luce sull’accaduto. Nel pomeriggio di ieri un team di esperti della Sicurezza del Volo aveva raggiunto il luogo dell’incidente per i primi rilievi ed i coordinamenti con le forze di intervento coinvolte.
Ad Ascoli il Capo di Stato Maggiore Preziosa. Nella serata, il Capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica Militare, generale Pasquale Preziosa, si è recato sul luogo dell’incidente a testimoniare come tutta l’Aeronautica Militare sia unita in questo momento difficile. Il Generale Preziosa, ha partecipato ad una riunione presso la Prefettura di Ascoli Piceno. Oltre al Prefetto, al Sindaco ed al Presidente della Provincia erano presenti tutte le locali istituzioni.

La giornata era vissuta su notizie altalenanti delle ricerche. I soccoritori hanno rinvenuto anche due caschi e un seggiolino non ‘armato’, ovvero non pronto per essere eiettato, nella zona di Casamurana, una di quelle i cui si sono dispersi i pezzi dei due Tornado precipitati ieri sulle colline di Ascoli. Ormai dimuiscono sempre più le speranze di ritrovare in vita almeno gli altri dispersi. C’è apprensione tra i famigliari e i colleghi del capitano pilota Mariangela Valentini e del capitano navigatore Paolo Piero Franzese di Benevento. La donna, 31 anni di Borgomanero (Novara), aveva partecipato ad operazioni in Afghanistan nel 2010 e in Libia nel 2011. Era entrata allieva all’Accademia di Pozzuoli nel 2001. Sul secondo Tornado viaggiavano i capitani Alessandro Dotto (pilota), di San Giusto Canavese (Torino) e Giuseppe Palminteri (navigatore), di Palermo. Sono tutti in servizio presso il 6° Stormo dell’Aeronautica Militare di stanza alla base di Ghedi, nel Bresciano, da dove i due aerei erano decollati per una missione di addestramento sull’Adriatico in vista di una grande esercitazione Nato ad ottobre. (Nella foto esclusiva del Tg1 l’immagine dello schianto tra i due caccia nel cielo di Ascoli)

Ritrovato un tesserino identificativo. E’ stato ritrovato il tesserino plastificato con foto di uno dei 4 piloti. Il ritrovamento è avvenuto nell’area di Casamurana, dove si sono concentrate le ricerche. Al momento non è stata confermata l’identità dell’ufficiale a cui appartiene il tesserino. Sul luogo è arrivato poco fa il comandante logistico dell’Aeronautica militare generale Maurizio Lodovisi. 

Elicotteri in volo per l’intera notte. La zona del disastro è stata sorvolata per l’intera notte dagli elicotteri dell’Aereonautica dotati di visori notturni in stretto coordinamento con le prefetture. Alle prime ore del mattino si è svolta una riunione operativa a cui partecipano rappresentanti delle forze di polizia locali e della Prefettura di Ascoli Piceno. Le ricerche sono particolarmente concentrate nella zona di Casamurana, dove ieri è stato trovato un paracadute arancione forse appartenuto a uno dei piloti.

Il segnale radio c’è. Alla centrale operativa dell’Aeronautica è arrivato un segnale radio che conferma l’attivazione del sistema di espulsione dei seggiolini dell’equipaggio ed è stato trovato un paracadute arancione a Casamurana, una delle località vicina al luogo dove i due velivoli sono precipitati. Vari testimoni raccontano di avere notato i due aerei, provenienti da direzioni diverse toccarsi e prendere fuoco, per poi precipitare, spargendo detriti infuocati in un’area distribuita fra tre Comuni, fortunatamente impervia e poco abitata, ora disseminata di focolai in via di spegnimento.

C’è l’inchiesta della Procura di Ascoli: disastro aereo colposo. La Procura di Ascoli Piceno ha aperto un’inchiesta per l’ipotesi di reato di disastro aereo colposo. Il procuratore capo Michele Renzo l’ha affidata al sostituto Umberto Monti, che ieri notte ha tenuto una riunione in Procura con tutti i soggetti impegnati nelle operazioni di ricerca dei piloti scomparsi. Un summit servito anche per stabilire con chiarezza che la competenza sulle operazioni di ricerca e sulle indagini è della magistratura ascolana, che avrà il supporto e l’ausilio di tutte le forze impegnate sul campo, comprese quelle militari. GIà sequestrati diversi componenti dei relitti finora rinvenuti.

L’Aeronautica militare: «Erano piloti esperti, erano capitani». L’impatto fra i due caccia è stato ortogonale, in pratica i due aerei si sono scontrati perpendicolarmente, mentre percorrevano una delle aerovie a disposizione per raggiungere il luogo di un’esercitazione. La commissione dell’Ispettorato sicurezza al volo è al lavoro per accertare le cause dell’incidente. Intanto sono arrivati a Ghedi i parenti dei quattro dell’equipaggio, sono atterrati all’aeroporto civile di Montichiari e accompagnati da due militari sono stati trasferiti all’interno della base militare di Ghedi.